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Una quindicina di ragazzi ipovedenti e non vedenti domenica 29 giugno hanno avuto la possibilità di vedere, toccare un aeroplano, salirci sopra, simulare un volo ed infine la clemenza di Qualcuno ha aperto le nubi permettendo di sperimentare l’ebbrezza del volo sopra la città grazie ad Arlino e Aeroclub Bergamo.
Staccare da terra e volare L’esperienza di quindici ragazzi ipovedenti
E come tanti “Piccoli Principi” alla fine hanno lasciato al pilota il loro sorriso e un mare di stelle da guardare…. Una giornata speciale è stata domenica 29 giugno all’Aeroclub di Bergamo. Una quindicina di ragazzi ipovedenti e non vedenti hanno avuto la possibilità di vedere, toccare un aeroplano, salirci sopra, simulare un volo ed infine la clemenza di Qualcuno ha aperto le nubi permettendo di sperimentare l’ebbrezza del volo sopra la città. Tutto questo grazie alla collaborazione tra Arlino e il nostro Aeroclub di Bergamo.
Arlino (Associazione per la Ricerca a Livello Infantile e adolescenziale di Natura Oculare – Onlus), il cui Presidente è Enrico Fusi, che collabora con l’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII e in particolare con il Centro Regionale di Ipovisione di Azzano San Paolo, dove la dottoressa Flavia Fabiani e l’ortottista dottoressa Mariella Bana seguono le persone affette da problemi visivi (in special modo bambini e ragazzi), con il supporto dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Bergamo nella figura del professor Gianbattista Flaccadori e la generosa disponibilità del citato Aeroclub con il Presidente Guido Guidi, il vice Maurizio Barcella e uno staff di tecnici e piloti, ha voluto realizzare (la prima volta a Bergamo), per questi ragazzi, il sogno che tutti noi abbiamo fatto dai nostri primi passi: staccarsi da terra e volare.
Questo sodalizio tra Arlino e l’Aeroclub di Bergamo a detta degli organizzatori, continuerà sicuramente in futuro per dare a questi bambini e giovani l’opportunità di sentire l’ebbrezza di sollevarsi da terra e sperimentare magari le emozioni e sollecitazioni che solo una virata, una salita ripida (cabrata), una discesa rapida (o picchiata), abbinate al rombo del motore, sanno dare. La comprensibile eccitazione del volo ha poi stimolato il desiderio di un buon pranzetto offerto nell’occasione “Da Mimmo” sempre sensibile a questi avvenimenti per il sociale.
Autore: Flavio Abeni