L’ipovisione

La funzione visiva assume nelle prime tappe dell’evoluzione infantile un ruolo strutturante nei confronti dello sviluppo globale del bambino (sviluppo cognitivo, motorio ed affettivo-relazionale) , in quanto rappresenta uno strumento di interazione con la realtà circostante privilegiato rispetto agli altri canali sensoriali.

L’ipovisione è quindi più grave quando colpisce un bambino, perché alla nascita il sistema visivo non è ancora sviluppato e un danno congenito o precoce ne impedisce la corretta maturazione.

L’abbondanza e la ricchezza di stimoli visivi sono la maggior motivazione ad agire per il bambino che riceve così le informazioni per la programmazione dei suoi movimenti. Gli occhi promuovono la relazione con i genitori, i quali comunicano più attivamente con il proprio bambino quando questi sorride alla vista del loro volto. Le capacità di messa a fuoco e l’attenzione visiva sono fondamentali per lo sviluppo di funzioni mentali quali “l’attenzione selettiva” e la “memoria”, che stanno alla base degli apprendimenti. L’informazione visiva frammentaria e sfuocata dell’ambiente circostante, si ripercuote sulla possibilità di memorizzare correttamente i dati della realtà. Pertanto è necessaria una valutazione visivo-funzionale del bambino, mirata a comprendere come vede, o meglio a capire come guarda, come utilizza il suo residuo visivo e quali strategie devono essere messe in atto per facilitare l’acquisizione delle sue competenze.

E’ fondamentale intervenire attraverso una presa in carico precoce, necessaria a stabilire un trattamento abi-riabilitativo personalizzato atto a stimolare il bambino a “conoscersi”, così da potere sfruttare le capacità visive residue e conoscere i limiti che la sua disabilità visiva ne comporta.

Molto importante è il supporto offerto alle famiglie le quali, vivendo in prima persona il trattamento abi-riabilitativo del proprio figlio, hanno l’opportunità di prendere piena coscienza non solo dei suoi limiti, ma anche delle sue risorse.

La scuola rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di crescita di un bambino non vedente e ipovedente che deve, oltre ad apprendere il bagaglio di conoscenze ed informazioni che lo accompagneranno per tutta la vita, deve imparare l’uso di strumentazioni ottiche, elettroniche e/o informatiche che gli consentiranno di superare il deficit percettivo e di raggiungere risultati paragonabili a quelli dei suoi compagni.