Solidarietà alla ribalta. Performance di straordinaria umanità

Una volta tanto è la solidarietà a dare spettacolo. E quando accade, il coinvolgimento è dirompente. Lo ha dimostrato il successo partecipativo dell’evento “Luci della Ribalta”, tenutosi lo scorso 12 dicembre al Teatro Civico di Dalmine. Un’iniziativa nata dalla collaborazione tutta interna agli Ospedali Riuniti di Bergamo tra il laboratorio teatrale del Centro Diurno di Psichiatria “DAY CARE” e l’Associazione Arlino del Centro Ipovisione, a cui l’amministrazione comunale di Dalmine ha risposto in modo concreto e sensibile. Obiettivo della serata: raccogliere fondi per il potenziamento della strumentazione informatica e dell’attività dei laboratori per i bambini ipovedenti. Per offrire loro un mezzo di partecipazione ad una realtà che possono amare. “L’ipovisione”, spiega la dottoressa Fabiani del laboratorio di ricerca, “è una condizione di ridotta capacità visiva che può essere altamente condizionante per l’autonomia dell’individuo e può generare disabilità anche molto gravi. Il centro di ipovisione degli Ospedali Riuniti ha trovato in Bergamo una risposta territoriale di importanti dimensioni per il sostanziale incremento di patologie a carattere cronico degenerativo in età geriatrica e di casi di disabilità visiva congenita in età pediatrica.” Davanti a quasi duecento spettatori, gli attori del Teatro delle Persone hanno reso omaggio al cinema di tutti i tempi con una musicommedia che riproponeva le scene più emozionanti della storia della pellicola, con lo straordinario valore aggiunto della reinterpretazione personale. Performance che, come afferma il musico-terapeuta della compagnia Stefano Taglietti “sono state pensate, proposte e realizzate esclusivamente dai ragazzi del laboratorio, attraverso un processo creativo associato alla musica, orientato all’esplorazione di sé, sia attraverso il repertorio e quindi la memoria, sia attraverso l’utilizzo della voce”. E a giudicare dall’entusiasmo del pubblico, le scelte degli attori sono state davvero vincenti. Le emozioni degli spettatori si sono manifestate in numerosi applausi e in un ritmato battito di mani durante l’esibizione finale, quando gli attori hanno preso congedo dalla sala sulle note della famosa colonna sonora dei Blues Brothers. “Lo spettacolo è volato” racconta uno dei ragazzi, “sembrava di aver appena finito il primo atto che già eravamo ai saluti finali. Per una volta ci siamo sentiti davvero vivi, carichi di tutti quei sentimenti forti che si provano sul palco. Essere “personaggio” significa vivere tutte queste emozioni e allo stesso tempo prenderne le distanze, mitigarle, essere altro da sé. Significa mostrarsi e dimostrare una nuova dimensione, una nuova abilità, un nuovo volto. Un meccanismo facile solo in apparenza, soprattutto per chi, come noi, vive la propria personalità spesso in modo conflittuale”. E quando sui Charlie Chaplin, Tony Manero e Clint Eastwood in salsa bergamasca è calato il sipario, l’atmosfera elettrizzante era ancora carica di solidarietà. Lo sanno bene le volontarie di Mani Solidali, per ARLINO che nel piccolo foier della sala avevano allestito un mercatino di articoli artigianali recuperati e interamente realizzati a mano: sciarpe, borse, cornici e piccole decorazioni natalizie a prezzi umani, come i valori che hanno guidato l’intera iniziativa. Un progetto di eco-solidarietà alla prima esperienza, che ha tutti i numeri per diventare riferimento privilegiato per i dalminesi più attenti e consapevoli.

Ilenia Zanoletti

Teatro delle Persone: dietro le quinte

Da sette anni gli attori del Teatro delle Persone fanno della musica la cornice ideale del proprio agire. Uno spazio nel quale è possibile re-inventarsi in modo creativo, ludico e sperimentale, per essere “altri” in una realtà “altra”, protetta, rassicurante, contenitiva.

Ecco perché i contenuti degli spettacoli sono costituiti principalmente da parti cantate, in cui il coro  è esplorazione del sé, attraverso la memoria, la voce, l’ambiente.

Il principale obiettivo del laboratorio è offrire ai pazienti questo “spazio” reale e ideale, in cui esprimere emozioni attraverso nuovi canali comunicativi gratificanti e non giudicanti.

Lo spettacolo “Luci della Ribalta” è la seconda esperienza dei ragazzi davanti al pubblico, preceduta da un remake di “Giulietta e Romeo”. Anche questa volta, come la prima, la paura e l’esitazione iniziali hanno ceduto il passo all’entusiasmo degli applausi che scaldano il cuore, emozionano, danno energia.

Associazione Arlino.

Accogliere,  Ricercare, Leggere Insieme Nuovi Orizzonti

Arlino è il nipotino più disagiato di Arlecchino, ma la sua veste ”arcobaleno” è promessa di una vita a colori anche per chi i colori fatica a vederli.

È questo l’obiettivo dell’associazione del Centro ipovisione, da anni impegnata per il miglioramento della qualità della vita di chi è affetto da malattie visive altamente debilitanti e della sua famiglia.

Una realtà che opera con solidarietà, forte senso civico, e fiducia nella ricerca scientifica per raggiungere nuovi orizzonti con il contributo di tutti. L’associazione conta, infatti, sulla partecipazione dei cittadini per sostenere iniziative orientate al miglioramento delle capacità visive dei bambini, per fornire assistenza ai genitori e agli educatori che si ritrovano ad affrontare quotidianamente il problema, e per diffondere una cultura della prevenzione soprattutto in età evolutiva

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